In occasione della 10° INTERNATIONAL AAAI CONFERENCE ON WEB AND SOCIAL MEDIA è stata presentata una ricerca relativa al comportamento delle deviant communities nei social network. È bene ricordare come la struttura dei social network sia correlata agli interessi delle persone che lo frequentano, che naturalmente tendono a formare gruppi di persone con gli stessi interessi. Questo discorso vale anche per quelle che vengono definite deviant communities che trattano, ad esempio di pornografia, uso di droghe, ubriachezza e disturbi dell’alimentazione.
La ricerca si è concentrata nell’analisi della fruizione dei contenuti per adulti su Tumblr, popolare piattaforma di microblogging di proprietà di Yahoo. Su Tumblr gli utenti possono postare nuovi contenuti, condividere, in modo simile ai retweet di Twitter, i contenuti altrui o seguire i microblog altrui. La ricerca si è sviluppata fra gennaio e luglio 2015, per una durata totale di sette mesi, con l’analisi di 146 milioni di query di ricerca provenienti dagli USA.
Dall’analisi delle query è risultato che il network deviante riguarda lo 0,7% delle condivisioni e lo 0,1% dei follow. Il core della deviant community analizzata è molto denso di produttori di contenuti per adulti, e non è separato dal resto della community di Tumblr grazie all’azione dei repost e dei follow, che diffondono i contenuti sia verso i fruitori abituali sia verso quelli occasionali, ma anche verso coloro che, pur cercando altro, si trovano davanti a contenuti per adulti in modo involontario, perché condiviso da blog che si seguono.
Gli utenti di Tumblr
Secondo i dati che escono dalla ricerca, Tumblr ha una community molto giovane, con un picco fra i 20 e i 25 anni, come si può vedere dal grafico.
I consumatori di contenuti per adulti, divisi in attivi (che condividono), passivi (che non condividono e si limitano a seguire) e involontari (che non condividono e non seguono), sono in larga parte concentrati fra 20 e 25 anni. Nelle tre suddivisioni di consumatori è possibile notare come vi sia una presenza, anche se ridotta, di utenti fra 10 e 15 anni, che sono esposti a contenuti per adulti.
Nelle conclusioni della ricerca, i ricercatori dichiarano l’intenzione di ampliare la ricerca ad altri social,come ad esempio Twitter e Flickr, che non applicano particolari restrizioni sui contenuti caricati, e ad altri ambiti di ricerca, come ad esempio i contenuti violenti.
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