Uno dei motivi che mi ha spinto ad aprire il blog è stato il digital divide in Italia. Solo recentemente si è parlato di investimenti sulle infrastrutture tecnologiche, come la posa dei cavi in fibra ottica, o la creazione di siti web ministeriali con la stessa impostazione grafica, o di identità digitale per i rapporti con la Pubblica Amministrazione. È quindi naturale per me andare ad analizzare le relazioni pubblicate dalla commissione europea sulle regioni più innovatrici dal punto di vista digitale. L’ultimo rapporto, pubblicato il 14 luglio 2016, mostra fin da subito quali siano le differenze a livello europeo e all’interno nel campo dell’innovazione in 214 regioni di 22 Stati membri dell’UE e della Norvegia. Inoltre vi sono inclusi Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Malta a livello di paese poiché in essi non esiste un livello amministrativo regionale in quanto tale.
La situazione europea
Le regioni europee sono state classificate nelle categorie Leader dell’innovazione (36 regioni), Forti innovatori regionali (65 regioni), Moderati innovatori regionali (83 regioni) e Modesti innovatori regionali (30 regioni). L’eccellenza nell’innovazione si concentra in un numero relativamente limitato di zone in Europa. Tutti e 36 i Leader dell’innovazione regionale dell’UE si trovano in sette Stati membri dell’UE: Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito.
Nella maggior parte dei paesi si registrano variazioni limitate nei gruppi di rendimento regionali, il che fa pensare che la resa innovativa regionale e quella nazionale siano correlate. Tuttavia una notevole diversità in certi paesi (generalmente i più grandi) mette in luce anche specificità regionali e l’esistenza di “sacche di eccellenza” regionali. In Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Ungheria, Irlanda e Romania tutte le regioni si situano nello stesso gruppo di resa e in 12 paesi vi sono due gruppi diversi di rendimento regionale mentre soltanto in quattro grandi Stati membri (Francia, Germania, Italia e Spagna) se ne registrano tre.
Gli aspetti analizzati
Il rapporto analizza il livello di innovazione digitale a livello di regioni europee, concentrandosi su quattro macroaree:
- Brevetti europei registrati (EPO Patents)
- Innovazione e collaborazione delle PMI (SME)
- Ricerca e Sviluppo (R&D)
- Dipendenti di industrie ad alto tasso tecnologico o con prodotti/processi innovativi
Il dato più interessante presente nel rapporto, è il grafico a radar che confronta i dati di ogni regione con la media europea.
La situazione italiana
In Italia le regioni più innovatrici sono Piemonte e Friuli Venezia Giulia, mentre all’estremo opposto troviamo la Sardegna. Andiamo ora ad analizzare i grafici delle varie regioni, dividendo per comodita in Nord, Centro, Sud e Isole. Una costante a livello italiano è la bassissima propensione delle PMI a collaborare fra loro.
Nord Italia
Nel nord della penisola troviamo le due regioni a forte innovazione, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, mentre le altre sono a moderata innovazione. Ci sono forti differenze fra le varie Regioni, dettate in parte dalle singole realtà locali e in parte dalle varie vocazioni Regionali. La Valle d’Aosta, ad esempio, ha valori bassi in quasi ogni aspetto, ma ciò è comprensibile se si pensa quali sono i prodotti di punta valdostani: gastronomia, enologia e turismo montano, sia estivo sia invernale. L’Emilia Romagna invece ha risultati molto alti, anche oltre la media europea, per quanto riguarda il lavoro nelle imprese ad alta tecnologia e l’innovazione nei prodotti e nelle attività di marketing, con molte PMI che fanno ricerca e sviluppo internamente. Le PMI emiliane e romagnole però sono poco collaborative fra loro, e il settore pubblico investe meno della media europea in ricerca e sviluppo. Nel Nord Italia l’unica zona nella quale il settore pubblico investe più della media europea in ricerca e sviluppo è la Provincia Autonoma di Trento. L’unica regione italiana in cui si rileva un alto livello di collaborazione fra PMI è il Piemonte.
Centro
Le regioni del Centro Italia sono tutte moderatamente innovatrici, con una costante comune: la bassa collaborazione fra le PMI. Il Lazio è la regione con meno brevetti europei, nonostante i fondi pubblici per la ricerca e sviluppo siano sopra la media europea.
Sud e Isole
Nel Sud Italia, classificato come moderatamente innovatore, i valori che registrano la collaborazione fra le PMI e i brevetti europei sono entrambi prossimi allo zero. Allo stesso modo si registrano pochi fondi dedicati alla ricerca e allo sviluppo, che viene quindi condotta dalle aziende stesse al loro interno in tutte le regioni. Per quanto riguarda le Isole, la Sicilia si allinea ai valori medi del Sud Italia, mentre la Sardegna soffre di una maggiore assenza di digital skill, che la fanno quindi classificare come regione poco innovatrice.
Dati molto interessanti – chissà che l’effetto Brexit non porti qualche cambiamento in alcune aree, come ad esempio Milano (già “incoronata” capitale delle startup dal Financial Times)
Non so dire se la Brexit avrà conseguenze sugli investimenti in innovazione, certamente però mi auguro che la prossima rilevazione riveli un’Italia innovativa e innovatrice su tutto il territorio nazionale
Può dirmi da dove ha preso i dati riguardo l’innovazione nelle regioni italiane?
I dati sono presi dal rapporto UE del 2016, sulla competitività regionale. I grafici relativi alle regioni italiane (e non solo) sono disponibili a questo link: https://ec.europa.eu/regional_policy/en/information/maps/regional_competitiveness/.
Aggiungo che è stato pubblicato a giugno il report relativo all’European Innovation Scoreboard Edition 2019, disponibile a questo link: https://interactivetool.eu/EIS/index.html