Video e comunicazione interculturale 1


Facebook in questo articolo, ci spiega come una popolazione multiculturale guarda i video. La ricerca, condotta sui dati delle visualizzazioni dei video all’interno di Facebook, ha riguardato un camipone di utenti residenti negli USA, con diverso background culturale. Nonostante quanto si possa pensare dall’Italia, gli Stati Uniti d’America non sono uno stato con un’unica cultura, ma una federazione di Stati con, al suo interno, una vera e propria federazione di culture che convivono, più o meno pacificamente, assieme. Gli Usa, quindi possono essere considerati un ottimo laboratorio per studiare come persone di culture diverse guardino i video, cercando di capire come i video stessi possano veicolare il dialogo interculturale.

La ricerca di Facebook

Facebook ha analizzato come Afro-americani, Ispano-americani e americani di origine asiatica, guardino i video, quali preferiscono e perché. Queste tre sotto culture rappresentavano nel 2014 il 38% della popolazione degli Stati Uniti (318.892.103 di persone secondo IndexMundi), quindi una percentuale rilevante della popolazione statunitense. Video con contenuti legati a famiglia, cibo, lingua, musica e sport sono stati considerati dagli intervistati i più utili a creare connessioni fra le diverse sottoculture. Per raggiungere al meglio l’obiettivo, viene consigliato di creare contenuti adatti allo scopo. Parlare nella lingua di chi guarderà il contenuto aiuta a diffondere meglio il messaggio, così come creare un video che possa essere guardato con e senza audio, per favorirne la diffusione sui social network e tramite smartphone.

 

Il caso indiano

In questi giorni è esplosa la polemica in India sul “progetto hindi”, che riguarda l’istituzione dell’hindi come lingua ufficiale in India. Il primo ministro indiano già da alcuni mesi ha dato vita a un progetto per trasformare l’hindi in lingua ufficiale, a partire dai social network. Peccato che buona parte della popolazione dell’India meridionale non lo parli. Il primo ministro ha anche deciso di parlare alla nazione in tv in hindi anziché in inglese. Le scuole dell’India meridionale hanno tenuto le tv spente, perché tanto nessuno avrebbe capito nulla. Per maggiori informazioni clicca qui.

Stessi problemi, soluzioni diverse

Come si può notare USA e India sono accomunati dalla presenza di molte sottoculture quindi sono accomunati dallo stesso problema di comunicazione. Le soluzioni messe in atto però sono diametralmente opposte. Facebook ha commissionato una ricerca per cercare di capire come migliorare la comunicazione interculturale con lo strumento dei video. Il primo ministro indiano invece ha adottato la linea dell’intransigenza. Entrambe le strade hanno i loro vantaggi e svantaggi, ma quella proposta da Facebook promette risultati di maggiore efficacia, anche se sul medio-lungo periodo.

I suggerimenti del social blu, anche se ufficialmente “for marketers”,  sono in realtà dedicati a chiunque si occupi di comunicazione interculturale. Un ottimo esempio di quanto ho appena detto è questo video, realizzato dal ministero dello sviluppo economico

È rivolto a chi conosce l’Italia solo tramite gli stereotipi, mostrando allo stesso tempo i risultati raggiunti dal nostro paese in diversi campi. Il risultato è un ottimo video che diffonde buona informazione sull’Italia, partendo però dalla cultura di chi guarda il video, non di chi lo ha prodotto.

Non è semplice fare questo cambio di mentalità per produrre contenuti multimediali, ma i risultati possono essere eccezionali, come nel video che hai appena visto.

Tu che ne pensi? Quale è la tua opinione in merito?

About Alberto Treleani

Laureato in Storia Medievale, ho frequentato un master in Economia, Management, Valorizzazione e Promozione del Turismo. Seguo con interesse il mondo dei social network. Amo molto la fotografia e il buon cibo, ma non amo fare foto al cibo.

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